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Agnolo Bronzino: pittore di corte di Cosimo I De Medici

Il 17 novembre 1503, nasceva Agnolo di Cosimo detto il Bronzino, uno dei più raffinati pittori del Manierismo fiorentino.
Fece un primo apprendistato con Raffaellino Garbo, per proseguire la sua formazione nella bottega del Pontormo. Bronzino mostrò fin da subito grandissimo talento e prese parte a commissioni importanti insieme al maestro, tra cui i dipinti della cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita.
Dopo l’assedio di Firenze da parte di Carlo V d’Asburgo, lavorò a Pesaro e Urbino per la famiglia Della Rovere, affermandosi come ritrattista.
Tornato a Firenze, nel 1539 prese parte ai lavori di ammodernamento di Palazzo Vecchio a seguito del matrimonio del granduca Cosimo I de' Medici con Eleonora di Toledo.
Bronzino dipinse in quest’occasione gli affreschi della cappella privata di Eleonora in Palazzo Vecchio, che si dispiegano scenograficamente su tutta la superficie muraria. A completare la cappella, una magnifica Deposizione di Cristo(oggi al Musée des Beaux-Arts di Besançon). L'ambasciatore di Carlo V, Nicolas Perrenot de Granvelle, vide quest’opera e se ne innamorò, quindi per entrare nelle sue grazie in visita dei negoziati diplomatici a Firenze nel 1545, Cosimo I decise di fargliene dono. La tavola venne quindi sostituita nel 1553 da un'altra deposizione di Bronzino quasi identica.

Agnolo Bronzino divenne immediatamente uno degli artisti preferiti della famiglia Medici, tanto che Cosimo I lo volle come pittore di corte. Fu infatti il Bronzino a dipingere i ritratti del Granduca, della moglie Eleonora e dei suoi figli. Particolarmente famoso è il Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni (1545), un tripudio di eleganza su fondo blu cobalto. Eleonora appare qui imperturbabile e “perfetta” insieme al figlioletto, indossando grandi gioielli ed il suo abito più prezioso, che Bronzino non mancò di descrivere in ogni scintillante dettaglio. Un ritratto che mostra esattamente quello che i Medici volevano pubblicizzare di sé stessi in quanto sovrani: potere, decoro, gusto e raffinatezza.
Solo Agnolo Bronzino poteva rendere giustizia a questa visione.



Il pittore morì il 23 novembre 1572 nella casa del suo allievo Alessandro Allori, che per lui era diventato quasi un figlio, lasciando in eredità il suo prezioso insegnamento: uno stile raffinato e attento ai dettagli, che mira alla perfezione e - osiamo dire - quasi la raggiunge.


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