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Storia del ventaglio: da strumento pratico a lussuoso accessorio di moda
Il ventaglio nasce come
strumento pratico per ravvivare il fuoco, rinfrescarsi o scacciare gli insetti,
ma ben presto diventa un simbolo di potere, strumento di comunicazione, nonché
prezioso accessorio alla moda.
Inizialmente, si usavano come
ventaglio degli strumenti rudimentali, come foglie, piume o intrecci di rami.
Nell’antica Grecia il
ventaglio si usava soprattutto per allontanare le mosche dagli altari delle
offerte agli dei, a Roma c’era invece il flabellum,
grande ventaglio cerimoniale agitato per tenere lontani gli insetti dal
sacerdote.
Fino al Medioevo il
ventaglio era un pezzo unico quindi e non si poteva richiudere, ma col tempo
questo oggetto divenne sempre più elaborato fino a diventare una vera e propria
opera d’arte.
I più antichi esemplari
di ventagli risalgono all’antico Egitto e furono trovati nella tomba di Tutankamon. Erano spesso usati per
sventolare l’imperatore e personaggi di rilievo ed erano quindi un simbolo di
potere, dimostrato dall’opulenza della decorazione. Più un ventaglio era
riccamente decorato, più la persona era importante.
Anche in Cina il
ventaglio era usato come simbolo di prestigio sociale, da qui arrivò poi in
Giappone dove fu inventata la sua versione pieghevole, utilizzata
principalmente dagli uomini.
Gli shogun guidavano le
truppe in battaglia usando uno di questi ventagli pieghevoli, chiamati tessen, fatti di acciaio, bambù e seta,
con un cerchio rosso (il sole) dipinto al centro.
Dal periodo Edo invece, i
ventagli iniziarono a venire usati anche come accessori per la danza. Erano fatti
di bambù, carta di riso o seta, che spesso venivano decorate con dipinti di
fiori, paesaggi, soggetti mitologici o con l’uso della calligrafia.
Dal Giappone, i ventagli
furono importati in Occidente, arrivando in Europa insieme a spezie e sete e
diventando subito un accessorio raffinato e lussuoso per la nobiltà. Facendo
parte del guardaroba delle dame, il ventaglio si trasformò presto in un piccolo
gioiello, impreziosito di piume esotiche, gemme e metalli preziosi.
L’età d’oro del ventaglio
fu senza dubbio il Rinascimento. Caterina De’ Medici portò con sé alla corte di
Francia questo accessorio di stile che fece subito innamorare tutte le dame. Col
tempo impararono a maneggiarlo con maestria e ne fecero portatore di un vero e
proprio linguaggio.
Il ventaglio divenne il
mezzo con cui comunicare messaggi, pettegolezzi e dichiarare la prioria
situazione sentimentale in modo discreto.
Vi riportiamo alcuni esempi
di semplici messaggi che era possibile comunicare attraverso questo accessorio
di moda, riportati dal marchese Caraccioli nel suo libro del 1760, dal titolo “Il linguaggio del ventaglio”:
Appoggiarlo sulla guancia destra: si.
Appoggiarlo sulla guancia sinistra: no.
Far scivolare un dito dell'altra mano sui bordi: vorrei parlarti.
Muoverlo con la mano sinistra: ci osservano.
Sostenere il ventaglio con la mano destra di fronte al viso: seguimi.
Lasciarlo scivolare sugli occhi: vattene, per favore.
Aprirlo molto
lentamente con la destra: aspettami
La produzione su larga
scala di questo accessorio si sviluppò invece nel XIX i Spagna, paese che a
tutt’oggi continua ad essere il maggiore produttore al mondo di ventagli
insieme al Giappone.
Che sia usato per
sventolarsi durante le torride giornate o come tocco di stile, il ventaglio
rimane un accessorio particolare che per quanto caduto in disuso mantiene
sempre uno speciale fascino. Tutte le mode ritornano, chissà che non sia il
caso di imparare a comunicare con esso e portarsi avanti coi tempi…