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Out of town: Villa La Petraia, a Medici residence
A
pochi chilometri da Firenze, nella frazione di Castello, si trova Villa La Petraia, una delle più
spettacolari residenze lasciateci dalla famiglia
Medici.
La
dimora, ebbe diversi proprietari, tra cui la famiglia Strozzi, prima di passare
in mano ai Medici nel 1544. Fu il Cardinale Ferdinando, divenuto poi Granduca
nel 1587, a trasformare nel corso di un decennio la dimora signorile in una residenza
principesca.
Il
progetto della villa si sviluppò attorno alla torre trecentesca, mentre il giardino
venne terrazzato adibendo una parte a frutteto, una fu decorata da aiuole e un’alta
con alberi di agrumi.
La villa fu utilizzata come residenza prima dalla famiglia Medici e in seguito dai Lorena e dai Savoia, subendo continui riarredi ed arricchendosi sempre più di opere d’arte.
Una delle opere più importanti della villa è la Fontana di Fiorenza, alla cui realizzazione partecipò anche il Giambologna, che eseguì la Venere in bronzo (attualmente sostituita da una copia), si trova oggi nel parco a est della residenza che fu chiamato Piano della Figurina, in riferimento proprio alla statua.
L’interno della villa è un susseguirsi di stanze maestosamente arredate, facenti perno sul salone da ballo centrale, un tempo cortile all’aperto. Furono infatti i Savoia a trasformare quest’ambiente fornendolo di una copertura di vetro e acciaio nel 1872, che oltre a mantenere la sala luminosa fornì anche una preziosa protezione per la conservazione degli affreschi che decorano il cortile.
Le due pareti principali furono affrescate da Cosimo Gaddi intorno al 1590 e raffigurano le Gesta di Goffredo di Buglione alla presa di Gerusalemme. I loggiati laterali invece, rappresentano i Fasti medicei, dipinti dal Volterrano tra il 1637 e il 1646.
Difficile descrivere tutti gli ambienti e le opere che fanno da arredamento a Villa la Petraia, l’intera proprietà è uno scrigno di tesori: arazzi preziosi di epoca fiamminga, statue, dipinti, acquerelli cinesi, lussuosi mobili di epoca sabauda e affreschi splendidamente conservati. L’unico modo per apprezzarla a pieno e andare a visitarla di persona!