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Il nuovo Museo della Specola
Dopo quasi cinque anni di chiusura ed importanti lavori di riqualificazione, è stato riaperto al pubblico il Museo della Specola di Firenze con quattro giornate a ingresso gratuito, offerte anche per festeggiare i 250 anni dalla sua fondazione.
Inaugurato
il 21 febbraio 1775 come Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale
per volere del Granduca Pietro Leopoldo,
e diventato in seguito Muso della Specola, questo è il primo esempio di museo
scientifico, accessibile e fruibile da tutti, indipendentemente dal proprio
livello di cultura. Un museo che voleva unire natura, scienza e arte per
spiegare il mondo.
Pietro
Leopoldo era un uomo molto avanti con i tempi, è infatti a lui che si deve l’abolizione
della pena di morte in Toscana già nel 1786. L’idea con cui concepì questo
museo fu quella di rendere la cultura accessibile alle masse e non solo un
privilegio per pochi.
Il
museo conta 13 sale, con focus su zoologia,
botanica, mineralogia e anatomia umana. Tra queste anche la tribuna di
galileo, il torrino con l’osservatorio a cui il museo deve il nome e il salone
degli scheletri, con l’elefante asiatico.
L’elefante a cui appartiene lo scheletro qui esposto, fu portato per la prima
volta a Firenze nel 1655 e sistemato nella Loggia dei Lanzi, nello stesso luogo
dove un tempo avevano alloggiato per un breve periodo anche dei leoni in carne
e ossa. Purtroppo l’animale morì per cause ignote, ma i suoi resti vennero conservati
e si rivelarono di grandissimo valore scientifico.
Lo scheletro entrò a far parte della collezione naturalistica dei Lorena e fu lo
stesso osservato da Linneo nel 1758 e usato per descrivere la specie Elephas maximus nel suo Systema naturae, testo alla base della
sistematica zoologica moderna.
Al primo piano si trova la collezione di mineralogia che dal 1881 erano state
trasferita nei locali di via La Pira e sono state riportate al museo dopo più
di 140 anni di assenza.
Di particolare interesse anche la collezione di cere botaniche, con oltre 200
piante splendidamente riprodotte in cera.
La collezione più famosa e importante del museo è invece quella delle cere anatomiche, la più antica ed
estesa al mondo, di cui ne esiste una copia, sempre eseguita dai tecnici
fiorentini, anche a Vienna. Il Granduca la fece creare per insegnare l'anatomia
umana senza bisogno di ricorrere alla dissezione di cadaveri.
Qui le sale ripercorrono anche la nascita e lo sviluppo della ceroplastica
fiorentina.
Con il nuovo allestimento il museo si riconferma un’eccellenza del sistema museale
Fiorentino, un museo dalle collezioni preziosissime, che vuole mostrare ogni
aspetto della natura, dalla terra al cielo.