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Un'amorevole madre: la Madonna della Seggiola di Raffaello
Raffaello Sanzio morì
molto giovane, a soli 37 anni, ma nella sua breve vita riuscì ad affermarsi
come uno degli artisti più eccezionali del Rinascimento,
capace di interpretare magistralmente un’ideale
di bellezza e armonia senza tempo.
Uno
dei sui più grandi capolavori è la Madonna della Seggiola, dipinto a
olio tra il 1513 e il 1514, raffigurante la Maria con in braccio il Bambino e
sullo sfondo un giovane San Giovanni intento a guardare la scena in adorazione.
Il titolo deriva dall’elegante sedia dorata sulla quale è seduta Maria ed il formato
della tavola suggerisce la committenza privata del dipinto, forse realizzato
per papa Leone X.
Si
trova nelle collezioni medicee fin dalla prima metà del Cinquecento ed è oggi conservato
a Palazzo Pitti, nella sala di Saturno Galleria
Palatina.
La scena è incredibilmente
tenera e delicata: Maria tiene in braccio il Bambino, lo stringe
a se fino a far toccare le loro teste, in un gesto sorprendentemente materno, lontano
dalla freddezza di molte Madonne della storia dell’arte.
La posizione della Vergine, con la gamba piegata e la testa inclinata in avanti,
suggerisce il dondolio tipico di una
madre che coccola il suo bambino.
Entrambi si voltano verso lo spettatore, Maria rivolge lo sguardo dritta
davanti a sé, mentre il Bambino sembra guardare verso un punto più lontano.
La
Madonna della seggiola è infatti l’unica altra Madonna di Raffaello,
oltre la Madonna Sistina (1513), che
guarda direttamente negli occhi lo spettatore.
Questo sguardo rivolto allo spettatore
lo invita a partecipare al momento di tenerezza e intimità tra madre e il
figlio e lo fa sentire emotivamente coinvolto.
Il
dipinto è di grande ricchezza formale oltre che emotiva: dettagli come i ricami
dorati dello schienale delle sedia che riflettono la luce, le decorazioni dello
scialle di Maria, lo studiato accostamento di colori caldi e freddi, i primi al
centro del dipinto, i secondi verso i bordi della tavola, fanno di quest’opera
un capolavoro indiscusso dell’arte Rinascimentale.
Secondo
alcuni Raffaello ritrasse una giovane contadina che cullava il proprio bambino,
secondo altri si tratta in realtà del ritratto della Fornarina, donna amata dall’artista,
che già fece da modella per la sua Madonna
Sistina. In effetti viene naturale pensare che il pittore possa aver
conosciuto personalmente la donna nel dipinto e che vi fosse in qualche modo
legato, considerando l’estrema dolcezza con cui l’ha ritratta, ma in fondo un po’
di mistero rende l’opera ancora più affascinante.