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Reaching for the Stars: un viaggio nel firmamento dell'arte contemporanea
Un
razzo accoglie i visitatori della mostra Reaching for the Stars nel cortile
di Palazzo Strozzi, e li prepara al
viaggio verso le stelle dell'arte contemporanea.
Un viaggio che vuole anche celebrare i trent'anni della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, una delle più̀
prestigiose collezioni d’arte contemporanea.
L’opera alta 15 metri è Gonogo, la
nuova installazione dell’artista Goshka Macuga, il titolo fa riferimento al momento
che precede un lancio aerospaziale, caratterizzato dalla serie di verifiche
effettuate che vengono segnalate con un “go”
o un “no go”.
Tra
le stelle luminose di questo firmamento troviamo Maurizio Cattelan, Damien
Hirst, Cindy Sherman, Anish Kapoor, Glenn Brown, Tino Seghal, David
Medalla, Rudolf Stingel, Katharina Fritsch, Lara Favaretto, Sarah Lucas,
Lynette Yiadom-Boakye, Thomas Ruff, Charles Ray, Mark Manders, Michael
Armitage, Cecily Brown e tanti altri. Artisti e opere provenienti da tutte
le parti del mondo, e che ci accompagneranno in questo viaggio internazionale
nel mondo dell’arte.
Tra le opere più interessanti troviamo quelle di Damien Hirst, che porta in
mostra Love is Great (1994) dove delle farfalle vere vengono quasi
inglobate da un cielo di pittura azzurra, ed una stanza capovolta, con pareti
di vetro e una scrivania dove nulla accade, da titolo abbastanza esplicativo, The
acquired inability to escape-Inverted and divided (1993).
Anche
l'opera di Maurizio Cattelan, intitolata Bibidibobidiboo (1996),
vede un animale come protagonista. Nella stanzetta riprodotta dall'artista
vediamo infatti una scena tanto buffa quanto disturbante: uno scoiattolo
impagliato, accasciato sul tavolo della sua cucina dopo essersi sparato un
colpo di pistola alla testa.
L'altra
opera in mostra dell'artista italiano è La rivoluzione siamo noi, un suo autoritratto scultoreo.
L'artista ci scruta con aria inquietante, vestito con un completo di
feltro grigio e appeso ad un appendi abito, quasi come fosse lui stesso un
abito.
Il
pupazzo Cattelan oscilla mosso dagli spostamenti d’aria nella stanza, per lo
più prodotti dalla rumorosa opera di Lara Favaretto, Gummo V (2012), che porta in sala un sistema di spazzole rotanti da
autolavaggio, azionate in modo alternato, sorprendendo i visitatori nella
stanza.
Al
centro della sala si struscia in terra come si volesse asciugare sulla neve, uno
strano esemplare di orso polare rivestito di piumaggio di pulcino, certo non un
animale che piò sopravvivere in ambiente Artico. E’ ancora una volta un opera
di un’artista italiana, Paola Pivi, intitolata Have
you seen me before? (2008).
Siamo
ancora in seconda sala ma la mostra propone oltre 70 opere e include gli
ambienti della Strozzina.
Le tematiche molto varie e spesso profonde, offrono diversi spunti di
riflessione. Sono i temi che hanno segnato il passaggio dal XX al XXI secolo:
la sperimentazione dei linguaggi artistici, il ruolo della donna nella società
contemporanea, discriminazioni razziali e di genere, il corpo, l’alienazione
e molti altri, affrontati attraverso una grande varietà di media.
Una mostra delle più importanti mostre della stagione, da non perdere!