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Un duetto Giacometti - Fontana al Museo di Palazzo Vecchio
Alberto Giacometti e Lucio Fontana duettano in Giacometti – Fontana. La ricerca dell’assoluto, la mostra ospitata fino al 4 giugno nella Sala delle Udienze e nella Sala dei Gigli del Museo di Palazzo Vecchio.Questi due pionieri dell’arte del XX secolo, molto distanti tra loro, vengono messi a confronto per la prima volta e si scoprono essere in realtà molto affini.
L’uno di origini svizzere, l’altro di origini italo-argentine, entrambi gli artisti ebbero contatto con l’Italia e per un periodo studiarono a Parigi cubismo e surrealismo, per loro grandi fonti di ispirazione.
Da un lato ci sono le opere di Alberto Giacometti, pittore e soprattutto scultore da sempre interessato alla rappresentazione dell’essere umano, che rielabora in figure dalle forme allungate ed eleganti, forti e fragili al tempo stesso. Emblema della sua poetica e ricerca formale, è il famosissimo Uomo che cammina I, che mette a contrasto la resistenza e solidità della materia (il bronzo di cui è fatta la scultura) e l’apparente fragilità della figura rappresentata. Apparente perché, nonostante l’esile corpo, l’uomo pare determinato nel suo incedere, esprimendo perfettamente la condizione dell’essere umano: creatura effimera, fragile ma al tempo stesso forte, capace di superare grandi ostacoli e di sopportare grande dolore, ma continuando sempre ad andare avanti.
Dall’altro lato c’è Lucio Fontana, altro artista dallo stile inconfondibile, famoso soprattutto per i suoi tagli sulle tele e qui presente in mostra in veste di scultore. Tagliando la superficie delle sue opere Fontana cercava di andare oltre la sua dimensione, oltre la tela, per andare a vedere cosa c’era dietro. Creava quindi una dimensione nuova, tendente all’infinito.
Due artisti molto diversi, ma legati da una ricerca materica e una riflessione antropologica comuni. Attraverso il logoramento della materia, entrambi tentano di rappresentare e dunque raggiungere l’immateriale, l’assoluto, il divino. Da non perdere, questo duetto e dibattito tra le opere dei due artisti, che risulta essere forse uno dei più interessanti e sorprendenti nel recente panorama espositivo.