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Le tre Pietà di Michelangelo a confronto
Quando si parla della Pietà
di Michelangelo, di solito si intende la Pietà di San Pietro, o Pietà
Vaticana, una delle sue opere più famose, ma questa non è l'unico gruppo
scultoreo di questo tipo che ha realizzato. Infatti ne realizzò tre, e adesso
per la prima volta sono riuniti in un'unica attesissima mostra al Museo
dell'Opera del Duomo di Firenze.
"Le tre pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa"
è il titolo della mostra che mette a confronto per la prima volta le tre pietà
di Michelangelo Buonarroti: l'originale Pietà Bandini, recentemente restaurato,
dal Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, insieme ai calchi della Pietà di San
Pietro e della Pietà Rondanini dei Musei Vaticani.
I visitatori del museo, fino al 1 agosto, potranno vedere queste opere una
vicina all'altra nella sala della Tribuna di Michelangelo ed
apprezzare l'evoluzione dello stile del grande artista, con lavori che
abbracciano cinquant'anni della sua carriera.
Pietà di San Pietro (1498-99)
La Pietà vaticana fu scolpita da Michelangelo quando era poco più che ventenne, eppure quest'opera è forse il vero capolavoro delle tre, certamente la più famosa.
Il gruppo scultoreo fu commissionato al giovane Buonarroti dal cardinale Jean Bilhèers de Lagraulas, e come prevede l'iconografia della pietà, rappresenta la Vergine Maria che piange il figlio morto. Lo tiene sulle ginocchia come fosse ancora un bambino, l'espressione afflitta dal dolore eppure dolce e ormai rassegnata, è una visione di rara bellezza. E' una Maria molto bella e giovane, troppo giovane, fatto che non sfuggì agli occhi della critica del tempo. Curiosamente questa è anche l'unica scultura che Michelangelo abbia mai firmato. Una fascia sul petto della Vergine recita: MICHAEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT ("Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti").
Secondo Giorgio Vasari
questa firma fu aggiunta da un Michelangelo infuriato dopo che gli era
giunta voce che qualcuno aveva attribuito l'opera a un altro artista. Pare
anche che si pentì subito di questa modifica, e giurò che non avrebbe mai più
firmato un altro lavoro. Così fece.
A destra, Pietà Rondanini (1552-1553). A sinistra, Pietà Bandini (1547-1555).
Pietà Bandini (1547-1555)
Michelangelo lasciò
Firenze nel 1534 e si trasferì a Roma. Qui, nel 1547, iniziò a lavorare al
blocco di marmo che sarebbe dovuto diventare il gruppo scultoreo per il suo
stesso monumento funebre in Santa Croce a Firenze, ma l'opera fu completata dal
suo assistente principale, Tiberio Calgani e non vide mai l'interno della
chiesa fiorentina.
Fu invece venduta a Francesco Bandini nel 1561, nella cui villa a Montecavallo
rimase fino al 1674, quando la acquistò Cosimo III de' Medici per collocarla
nei sotterranei di San Lorenzo.
Nel 1722 la Pietà fiorentina fu trasferita a Santa Maria del Fiore per poi
essere trasferita definitivamente al Museo dell'Opera del Duomo nel 1981.
Il bellissimo gruppo scultoreo raffigura Gesù deposto dalla croce, sorretto dalla Vergine Maria, Maria Maddalena e un anziano Nicodemo, che somiglia allo stesso Michelangelo.
Pietà Rondanini (1552-1553)
Si dice che Michelangelo
abbia lavorato a quest'opera fino agli ultimi giorni della sua vita. L'opera
sembra essere il risultato della lunga riflessione portata avanti dall'artista riguardo
la fede. Vicino alla propria morte, Michelangelo meditava in particolare sulla
Passione di Cristo.
Rappresenta Gesù e Maria, quest'ultima fatica a sorreggere il corpo del
figlio ed entrambe le figure appaiono protese verso l'alto come pronte per
l'Assunzione. Michelangelo, ormai ottantenne, diede ancora una volta prova del suo
genio, creando una composizione verticale del tutto innovativa.