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Street Art a Firenze – Lorenzo Orsetti, Orso, Tekoşer Piling, un eroe fiorentino
Questo murale si riferisce a una tragica storia dei
nostri giorni. Orso, cioè Lorenzo Orsetti (1986 – 2019) era un ragazzo
fiorentino, morto il 18 marzo 2019 a Al-Baghuz Fawqani, nella Siria
settentrionale (Rojava), dove era andato a combattere contro l’ISIS insieme
alla milizia curda Unità di Protezione Popolare YPG, con il nome di battaglia
di Tekoşer Piling,
che in curdo può essere tradotto con
qualcosa come “tigre combattente”.
All’YPG, e alla sua brigata femminile YPJ, si sono
uniti molti combattenti occidentali, uomini e donne, come era successo nel 1936
durante la guerra civile spagnola, quando democratici di tutto il mondo
occidentale erano andati in Spagna a combattere per la democrazia e la
repubblica contro Franco e i fascisti, appoggiati da Hitler e Mussolini.
In occidente i media hanno dato risalto in
particolare al ruolo delle donne combattenti dell’YPJ, un caso raro in una
regione dove le donne sono pesantemente discriminate. Il loro intervento sembra
sia stato molto importante anche dal punto di vista militare, specialmente
nella battaglia di Kobane, una delle più lunghe e cruente dell’intera guerra.
Il Consiglio Regionale Toscano ha conferito a Lorenzo Orsetti,
che è stato sepolto al Cimitero delle Porte Sante a San Miniato insieme ai
martiri fiorentini dalla II guerra mondiale, il Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza toscana.
Per
qualche mese i muri di Firenze sono stati pieni di scritte: “Orso vive”, “Orso ama ancora”, “Orso odia
ancora”, oppure più sinistre come “Cuccioli
e Kalashnikov”, e anche sue frasi frequenti, come “Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita”.
Questo grande murales a lui dedicato, circa 5 metri per 3 metri, è stato fatto da un collettivo di cinque artisti, come vediamo dalle firme in basso.
Sullo
sfondo di un cielo stellato, l’orso sta caricando furioso, le fauci spalancate,
gli occhi di fuoco, gli unghioni sollevati, sembra che stia per piombare addosso allo
spettatore, ruggendo. Un'immagine ben distante da quella della persona dolce e sorridente che abbiamo conosciuto attraverso le foto sui giornali. Gli
autori hanno voluto sottolineare la forza e la rabbia di Orso, la potenza delle sue convinzioni e della sua ideologia.
Purtroppo
l’opera è stata malamente vandalizzata e si sta velocemente
degradando. I colori stanno perdendo vivacità, forse presto verrà coperta da altri graffiti, forse sbiadirà, ma la storia che racconta rimarrà certamente nella memoria collettiva ancora a lungo.
Firenze, Circolo ricreativo del Lippi, Via Pietro Fanfani.