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Street Art a Firenze – Pace, bisogno di armonia e spiritualità universale
Del writer
Valera 2021, varie opere sullo stesso soggetto. Due nel sottopassaggio delle
Cure, un’altra sul Ponte Giovanni da Verrazzano. La prima delle Cure
rappresenta una stretta di mano, una mano blu e l’altra
giallo-marrone. Un simbolo di pace e amicizia. Il soggetto della seconda è un
uomo, un santone su uno sfondo di un bosco di palme, faccia blu, lunghi capelli
neri, occhi chiusi e un terzo occhio aperto sulla fronte. L’occhio della
conoscenza.
Sul Ponte Giovanni da Verrazzano troviamo lo
stesso volto del santone riprodotto 4 volte, due volte blu e due volte giallo
marrone. Tra di loro il simbolo della pace, la ruota del mondo con all’interno
la N e la D dell’alfabeto semaforico, le iniziali di Nuclear Disarmament. Uno dei
volti blu ha tra gli occhi il simbolo Tao dello Yin Yang e uno dei volti
marroni un cuore. Tutti sono screziati da righe nere, verdi e rosse, facce
dipinte o tatuate. Tutte le immagini sono molto grandi e l’opera sul Ponte
Giovanni da Verrazzano è lunga molti metri. Un notevole impegno. Certamente c’è
tutta una simbologia che ci sfugge, ma il messaggio di pace e bisogno di
armonia e spiritualità universale è evidente.
Su ognuno dei simboli ci sarebbe moltissimo da
dire, ma ci limitiamo a qualche parola sul terzo occhio del volto del
sottopassaggio delle Cure. Nella filosofia induista e buddista il terzo occhio
è collegato al sesto chakra (Ajna o Occhio centrale di Shiva), un centro di
energia in relazione con l’intuizione e la visione, e la sua apertura permette
la percezione di elementi, pensieri, realtà normalmente invisibili e
impercettibili. Mondi interiori, spazi di coscienza superiore e anche chiaroveggenza.
Ma non è semplicissimo ed esistono moltissimi
esercizi di meditazione e concentrazione per aprire correttamente il terzo
occhio e attivare la visione sovrasensibile, incrementando così la
consapevolezza di sé. In basso il lungo affresco sul ponte in prospettiva e
alcuni particolari.