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Street Art a Firenze – Insettoidi, il capolavoro
Questo insettoide proviene dalla galleria a cielo aperto di
Viale Corsica. È molto simile alle figure di Piazza
Leopoldo, Viale Lavagnini e Ponte Giovanni da Verrazzano e potrebbe essere
dello stesso autore, o di un gruppo di artisti o della stessa "bottega", come nel Rinascimento. Nelle botteghe gli allievi ricopiavano le
opere e i disegni del maestro e ne imparavano lo stile e le tecniche, prima di
sviluppare la loro “maniera”. Tra le
più famose, quella di Andrea del Verrocchio da cui uscì Leonardo da Vinci, o
quella di Domenico Ghirlandaio che ebbe tra i suoi studenti Michelangelo
Buonarroti. Perché non dovrebbero esistere anche nel mondo della Street Art?
L’essere qui rappresentato è una chimera, cioè un animale composto di parti di animali diversi, come
gli altri. Presente in tutte le mitologie antiche, dall’Egitto ai Greci e ai
Romani, la più famosa è la Chimera di Arezzo, un bronzo etrusco risalente al V
secolo A.C., conservato al Museo Archeologico di Firenze: un leone ruggente con
una testa di capra che nasce dalla sua schiena e un serpente al posto della
coda.
Anche questo, come gli altri, ha occhi multipli a goccia (11 in questo caso, simili a quelli delle api, e bicolori). Ha una grossa lingua gialla,
come quello del Ponte Giovanni da Verrazzano, sulla quale sono dipinte 4 gocce ovali come
gli occhi, di cui una molto grossa sulla punta. La testa bombata è innestata
su un corpo bluastro segmentato da larva, con zampette atrofizzate e ali da
mosca, come le figure di Piazza Leopoldo. Come gli altri, anche questo è
circondato da un alone, in questo caso giallo, e gocce che danno il senso del
movimento, forse in un liquido. La bocca grande, con dentatura irregolare, è
simile al serpente verde di viale Lavagnini. La mascella inferiore allungata
ricorda quella del mostro di Alien,
il famoso film di Ridley Scott del 1979.
A nostro modesto avviso, questa opera è la più riuscita della
serie, il "capolavoro". Il cagnolino rosa aggiunge un tono bizzarro e farsesco e
potrebbe essere stato aggiunto anche da un altro writer.
Per finire, un giudizio sull’efficienza di questo nuovo
organismo: vista eccellente, senso del gusto eccezionale, morso tremendo, ma le
ali sono insufficienti e l’assenza di zampe lo costringe a strisciare. Facile
da essere predato, forse deve ancora crescere. Aspettiamo e vediamo.
In basso, dello stesso autore o "bottega", tre figure. Due con 3 occhi. Una innestata su un corpo di cavalletta con ali da mosca, come uno di quelli di Viale Lavagnini; l'altra con corpo da ape o vespa. Provengono dal sottopassaggio delle Cure, un'altra grande galleria di Street Art, forse la più importante di Firenze, di cui c'è molto da parlare.
Infine, l'ultima in basso che proviene da Viale Pasquale Paoli, ha 5 occhi, bocca grande seghettata come il capolavoro, verde, non si vede il corpo, ma le zampe sono di cavalletta. Una grande frase azzurra completa l'opera: Sono un cesso. Una crisi di autocommiserazione e di scoraggiamento. Speriamo sia stato solo un momento.