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Street Art a Firenze - Un topo rivoluzionario
Tutti conosconoTopolino, il famosissimo
personaggio dei fumetti creato nel 1928 da Walt Disney e Ub Iwerks. Topolino e
i suoi compagni: Minnie la fidanzata, Tip e Tap i nipotini, Pippo l’amico del
cuore, Pluto il cane fedele, e poi Gambadilegno, il Commissario Basettoni,
Manetta, Eta Beta ecc. Un mondo complesso che diverte e affascina i bambini da
quasi 100 anni, senza dare cenni di passare di moda. Qui lo vediamo in tenuta
particolare: guanti bianchi, grosse scarpe gialle, ma gli abituali pantaloncini
corti rossi con bottoni bianchi sono sostituiti da una tuta con bretelle rossa. E sul petto ha una falce e martello! Topolino è
diventato comunista. Forse per celebrare l’anniversario della nascita del
Partito Comunista Italiano (21 gennaio 1921)? La sua nuova ideologia è
confermata dalla scritta sottostante “O bella ciao”, l’inno dei partigiani
antifascisti durante la II guerra mondiale, canzone, tornata di moda attraverso
moderne fiction televisive.
L’artista si firma Deus Ex Pedibus, soprannome coniato sulla frase latina Deus Ex Machina, che indicava nel teatro
greco-romano l’apparizione di una divinità calata sul palcoscenico con un
complicato macchinario. In realtà Topolino, Paperino e compagni ai nostri
giorni sono apolitici, ma non è stato sempre così. Al tempo della guerra fredda
erano decisamente antisovietici e questo traspariva chiaramente dai racconti.
Uno per tutti il geniale fumetto “Zio Paperone e il tesoro sottozero”, creato
da Carl Barks nel 1957. Zio Paperone è alla caccia del Bombastium, un misterioso elemento che ha la capacità di
trasformare l’acqua in gelato dai mille gusti, un affare colossale. Anche gli
agenti segreti di Brutopia (la Russia) sono sulle sue tracce. Tra mille
avventure si arriva a un’asta in cui Paperone offre per il Bombastium un triliardo di dollari, i brutopiani rispondono
offrendo un triliardo di dollari e tutti i lavandini del loro popolo felice.
Alla domanda di Paperone "Quanti lavandini ha il felice popolo brutopiano?",
rispondono "cinque!". Allora lui offre un triliardo di dollari e sei lavandini,
vincendo l’asta! Evidente la satira.
Sullo stesso muro e dello stesso autore
troviamo “la vispa Teresa”, dalla filastrocca La farfalletta di Luigi Sailer del 1850, non famosa come Topolino,
ma conosciuta da tutti i bambini italiani. I primi versi:
La
vispa Teresa avea tra l’erbetta
A volo sorpresa
gentil farfalletta
E tutta giuliva
stringendola viva
gridava a distesa:
“L'ho presa! L'ho presa!”.
Nei versi successivi la bambina si pente di
aver fatto male all’animale e lo lascia tornare tra l’erbetta. Ci sembra che esprima profondo significato ecologico e animalista.
Firenze, Viale Giovane Italia.
La vispa Teresa a caccia di farfalle