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I giardini di Firenze - Piazza Massimo D'Azeglio
Via dalla pazza folla! Se stai frequentando un
nostro corso, prenditi una pausa e fatti un giro a --- PIAZZA MASSIMO D’AZEGLIO.
È
una grande area verde praticamente nel centro storico, interessante la sua
storia dal punto di vista urbanistico. Prima del 1865 era una zona di orti e
campi all’interno delle mura che correvano dove ora ci sono i viali di
circonvallazione. Nel 1865 la capitale del Regno d’Italia fu trasferita da
Torino a Firenze, in attesa di conquistare Roma, e nel 1864 fu incaricato
l’architetto Giuseppe Poggi di tracciare l’assetto della nuova città che doveva
accogliere la burocrazia statale e la corte con tutti i suoi annessi. Prese
decisioni oggi considerate discutibili, ma la città moderna è cresciuta
seguendo il suo piano regolatore. L’area intorno all’attuale Piazza D’Azeglio
fu espropriata e divisa in lotti all’interno di una maglia regolare che furono
acquistati dalle ricche famiglie della borghesia e dagli alti funzionari
statali, diventando il quartiere più moderno ed esclusivo del centro. Una
caratteristica della piazza infatti è che tutte le costruzioni intorno sono
palazzi e villini lussuosi di alto livello architettonico. Si costituì un
ambiente cosmopolita frequentato da politici, intellettuali, artisti e
musicisti che qui vissero o furono ospitati e affollarono i salotti dove si
formava allora l’opinione pubblica “importante”. Il nome stesso della piazza
riassume il suo destino: il Marchese Massimo Taparelli d’Azeglio (1798 – 1866)
fu un importante politico, scrittore, poeta e pittore. L’area fu strutturata in
prati, una fontana esagonale con una statua a forma di ibis, macchie di platani
e bagolari (legno con cui si facevano allora le fruste!), siepi di bosso e di
alloro. Fino al 1940 la piazza era in realtà “privata” perché circondata da
un’alta cancellata di cui avevano le chiavi solo i proprietari dei palazzi
intorno che soli potevano utilizzarla. Con la II Guerra Mondiale e la campagna
del governo fascista per donare “ferro alla patria” per costruire armi, le
cancellate vennero “donate” e la piazza divenne pubblica! Firenze, Piazza
Massimo D’Azeglio.