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Oltre il Rinascimento a Firenze - Il Villino Uzielli, Art Nouveau e Neoclassico
La costruzione originaria fu edificata nel 1870 su commissione di Guido
Uzielli, un ricco banchiere. L’edificio faceva parte della strutturazione
urbanistica della zona secondo il piano regolatore di Giuseppe Poggi del 1865
per Firenze capitale, quando nell’area si concentrarono le residenze dall’alta
borghesia e della burocrazia statale. Nel 1903 – 1906, il villino fu completamente riprogettato e ampliato dagli architetti Marco Paolo Emilio Andrè e Riccardo Mazzanti. L’analisi dell’imponente facciata è molto istruttiva
per chi si interessa di storia dell’architettura, perché è una combinazione
riuscita di due stili: liberty e neo-classico. Le parti decisamente liberty sono: i parapetti dei balconi con ringhiere in ferro a forma
di lira, gli obelischi che legano i balconi, le cornici e le decorazioni
floreali a fogliami e ghirlande, i sostegni dei balconi del primo piano a forma
di gufo stilizzato, i draghi in terracotta all’interno delle lunette delle
porte dei due corpi laterali, le grandi porte-finestre balconate centrali del
primo (ad arco ribassato) e secondo piano (ad arco a tutto sesto), molto più
grandi delle finestre laterali, la policromia degli inserti dipinti con
elementi floreali al primo e all’ultimo piano, purtroppo in cattivo stato di
conservazione e in parte svaniti. Particolari, e solo in parte riconducibili al
liberty, il tetto molto aggettante su tutti i lati e l’affollamento degli
elementi decorativi. Molto evidenti anche i contributi neoclassici: le lesene
concluse da capitelli corinzi, i timpani delle finestre laterali alternati in
rettilinei, curvilinei e triangolari (uno schema che si andava diffondendo
allora a Firenze), le costole e cornici in pietra serena nei corridoi interni,
la suddivisione lineare e geometrica della strutturazione della facciata.
Firenze, Piazza Massimo D’Azeglio 39.
I draghi in terracotta all’interno delle lunette delle porte dei due corpi laterali, particolare liberty.