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Oltre il Rinascimento a Firenze - l’Arco di trionfo dei Lorena, un monumento ai perdenti
Anche Firenze ha un arco di
trionfo come Parigi, anche se pochi se ne accorgono perché è isolato in un mare
di traffico, in Piazza della Libertà. In ogni ora del giorno i gas e il rumore
impediscono ai passanti di sostare per più di pochi secondi, giusto il tempo di
aspettare il verde dei semafori e poi fuggire al più presto possibile. In
realtà non celebra nessun trionfo, anzi è un esempio di vuota retorica, con aquile, statue raffiguranti divinità greco-romane e improbabili
guerrieri, tutto di modesta qualità artistica. Fu costruito
nel 1737 per decisione dell’ aristocrazia fiorentina che voleva ingraziarsi
Francesco Stefano d’Asburgo Lorena, nominato nuovo granduca dopo l’estinguersi
della dinastia dei Medici. Francesco Stefano divenne imperatore d’Austria nel
1745, ebbe 16 figli (tra cui Maria Antonietta, regina di Francia ghigliottinata a
Parigi nel 1793 durante le rivoluzione) e si disinteressò sempre della Toscana.
In realtà venne una sola volta a Firenze nel 1739 per tre mesi, a quanto si
dice unicamente per rubare e portare a Vienna opere d’arte e tesori accumulati
dai Medici e mai più restituiti. La costruzione dell’arco, mai amato dai
fiorentini e neppure dai granduchi successori di Francesco Stefano, si prolungò
stancamente per 20 anni e fu usata una pietra "Bigia" fiesolana di pessima qualità, per cui
iniziò subito un degrado inarrestabile, scatenato dalle intemperie e dagli escrementi dei
piccioni, nonostante i continui e costosi
restauri proseguiti fino a pochi anni fa (gli ultimi nel 2011). Forse Firenze non lo vuole e cerca di distruggerlo, facendosi aiutare dai piccioni? Comunque, è un monumento ai vinti perché i Lorena furono cacciati da Firenze il 27 aprile 1859! Firenze, Piazza della Libertà.