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Stelle cadenti e la notte San Lorenzo
Le stelle cadenti visibili ad occhio nudo nella notte di San Lorenzo, vengono chiamate Perseidi, poiché provenienti dalla costellazione del Perseo. Esse formano uno sciame meteorico che la Terra, si trova ad attraversare nel periodo estivo, durante la sua orbita intorno al sole. Visibile da fine luglio a fine agosto, lo sciame di meteore in passato raggiungeva il suo picco di intensità tra il 10 e il 12 agosto, anche se col trascorrere dei secoli questo periodo si sta spostando in avanti di qualche giorno al 12-13 agosto.
ANTICHITÀ E
TRADIZIONE CRISTIANA
Le prime
osservazioni delle Perseidi risalgono al 36 d.C. grazie a studi astronomici
compiuti in Cina.
Un tempo considerate
come segni divini, le stelle cadenti furono interpretate in vari modi dai
diversi popoli del mondo, ma quasi sempre venivano visti come segni funesti. Ad
esempio, a Sparta, il re veniva sottoposto al giudizio delle stelle ogni 9 anni:
se durante il nono anno veniva avvistata una stella cadente, questo era considerato
un segno sfavorevole inviato dagli dei e dunque il re veniva deposto.
Oggi questa
notte viene chiamata la notte di San Lorenzo perché il fenomeno delle stelle
cadenti veniva collegato al martirio del santo avvenuto nel 258 d.C.
Lorenzo era
uno dei sette diaconi di Roma, aveva 33 quando fu martirizzato. A seguito di un
editto emanato dall’imperatore romano Valeriano secondo il quale tutti i
vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte, egli fu
bruciato sulla graticola.
Leggenda vuole che durante questa tortura il santo si rivolse ai suoi aguzzini e
dichiarò: “Giratemi, di qua son già cotto!”.
Le scintille
della graticola furono in seguito associate alle stelle cadenti osservabili
proprio nel periodo intorno al quale fu martirizzato il santo. Nacque così la
tradizione della notte di San Lorenzo.
SAN LORENZO
A FIRENZE
San Lorenzo ha
da sempre avuto un posto speciale nel cuore dei fiorentini, tanto che a lui fu
dedicata quella che viene considerata la prima basilica fiorentina.
Nella
Firenze medioevale si usava festeggiare San Lorenzo arrostendo quarti di bue
sulla brace, per poi distribuirli al popolo. Secondo
alcuni, proprio da questa tradizione collegata alla notte di San Lorenzo, nascerebbe
la famosa bistecca alla fiorentina, uno dei piatti simbolo della città.
Infatti,
pare che alcuni mercanti inglesi di passaggio a Firenze durante queste
celebrazioni chiesero le succose fette di manzo esclamando “Beef steak!”,
espressione trasposta poi in fiorentino con “bistecca”.
ESPRIMERE UN DESIDERIO
Al giorno d'oggi il motivo per cui affascina osservare il cielo notturno in agosto è anche la
possibilità di esprimere un desiderio se si avvista una stella cadente. Questa
tradizione potrebbe avere diverse origini. Potrebbe essere ricollegata alla Roma antica e al De Bello Gallico, dove Cesare descrisse minuziosamente la sua
campagna militare. Nel testo i “desiderantes” erano i soldati che aspettavano
sotto le stelle i compagni che ancora non erano tornati dal combattimento
avvenuto durante il giorno, sperando di rivederli.
Potrebbe
anche essere una tradizione nata in mare, dove i marinai si facevano guidare dalle stelle sperando
di avvistare presto la terraferma.
Nella
tradizione cristiana invece la stella cadente è quella che guida i Magi verso
Gesù Bambino, unica speranza di redenzione per l’umanità.
Qualunque sia
l’origine di quest’usanza, è ormai una tradizione irrinunciabile dell’estate. Un fenomeno che ha affascinato l’uomo fin dall’antichità, e che ha ispirato numerose opere d’arte e versi poetici, come quelli famosissimi di Giovanni Pascoli, che nella poesia X agosto, interpreta la pioggia di stelle come lacrime celesti.
C’è davvero qualcosa
di magico nel rivolgere i nostri desideri alle stelle, che sembrano ascoltare, e
rispondere, se si è fortunati, con un segno.