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I pigmenti in arte

Rosso, nero, marrone, bianco e ocra facevano parte della tavolozza di colori degli artisti usata nelle pitture rupestri. I primi pigmenti, inventati circa 40.000 anni fa, erano una combinazione di terra, grasso animale, carbone bruciato e gesso, ma da allora, il numero di colori disponibili per gli artisti ha continuato a crescere. Esaminiamo quindi l’affascinante storia di alcuni dei colori più amati nell'arte.

Il ROSSO è uno dei pigmenti più antichi ancora in uso, forse il primo colore mai creato dall’uomo. Fatto inizialmente con terra ricca di ferro (Ocra rossa), nuove tonalità di rosso sono state aggiunte alla tavolozza dell'artista nel corso dei secoli. Dall’incredibilmente velenoso Cinabro, molto amato dai romani, ai rossi Vermiglio e Carminio, il primo uno dei preferiti di Raffaello e il secondo un pigmento rosso intenso derivato da un insetto cocciniglia, fino al più moderno rosso Cadmio, una tonalità di rosso vivo scoperta in Germania nel 1817 a cui Matisse era così affezionato, il rosso ha dominato la storia dell'arte sin dall'alba dei tempi.

Il VERDE, colore della natura, oggi associato a prodotti salutari, è noto per essere uno dei pigmenti più velenosi di tutti i tempi. Il cosiddetto verde di Scheele, inventato da un chimico svedese, è persino sospettato di aver avuto un ruolo importante nella morte di Napoleone Bonaparte, la cui camera da letto era tappezzata con questo colore.
Un altro colore piuttosto malsano era il verde di Parigi, molto usato da Renoir, Cezanne e Monet, e bandito negli anni '60.
I Romani erano riusciti a creare un pigmento di terra verde che veniva usato nei dipinti murali di Pompei e in altre città romane, ma il pigmento più ampiamente usato, chiamato Verderame, era tossico e oltretutto instabile. Tanto che lo stesso Leonardo Da Vinci, nel suo trattato sulla pittura, avvertì gli artisti di non usarlo.

Trovato nelle grotta di Altamira e Lascaux, e in dipinti parietali di mani in Australia, il VIOLA è uno dei più antichi colori usati dagli uomini.
Gli antichi egizi producevano una tintura viola combinando il succo del gelso con l'uva verde schiacciata, così come i romani che usavano il mirtillo.
Il viola è stata spesso un colore indossato dagli ecclesiastici, dai reali e dai ricchi. Non sorprende quindi che quando la tintura color malva, scoperta per caso nel 1856 da un chimico inglese mentre cercava di creare un chinino sintetico, divenne di gran moda tra i nobili d'Europa di quel periodo.

Associato con l'oscurità, il vuoto e la morte, sembra sensato che il colore NERO sia stato creato usando qualcosa di consumate o morto, come carbone di legna o ossa di animali bruciati. Un colore per tutto ciò che è malvagio, idea che si riflette anche nel manoscritto miniato più famoso del mondo, il Libro di Kells, dove l'unica figura completamente dipinta con inchiostro nero carbone è quella del Diavolo.
In effetti, nei dipinti medievali il diavolo era spesso dipinto di nero.
I greci hanno favorito questo colore per dipingere le loro famose sagome su ceramiche di argilla, ma coloro che hanno reso il colore nero il pigmento preferito nella loro arte sono i maestri orientali della pittura a inchiostro, che utilizzavano solo inchiostro nero per catturare lo spirito del loro soggetto.
Nel 2014, una società inglese ha annunciato di aver realizzato il nero più scuro mai visto, esso intrappola la luce a tal punto che la superficie appare come un buco nero, ed è utilizzato dall'artista Anisk Kapoor per riprodurre questo effetto.

Realizzato inizialmente con roccia calcarea, il BIANCO è stato utilizzato fin dai primi tentativi di pittura realizzati dall’uomo. È considerato il colore della purezza nella maggior parte dei paesi del mondo, ma in realtà ha un passato molto oscuro. Un modo per fare il bianco senza usare il calcare era attraverso l'uso di piombo e aceto. Il pigmento risultante era estremamente tossico per la presenza di piombo, ma era il più usato nelle pitture orientali fino al 19 ° secolo, quando il bianco di Zinco e il bianco di Titanio furono inventati e poterono rimpiazzarlo.

Il GIALLO era associato all'oro e nell'antico Egitto l'oro era considerato eterno e indistruttibile. Ecco perché gli egizi usavano il giallo nelle pitture tombali per colorare la pelle degli dei e dei defunti.
Questo colore era ampiamente usato nel Rinascimento per dipingere i ricchi tessuti di nobili uomini e nobildonne, ma i pittori che più amavano questo colore furono sicuramente William Turner e Vincent Van Gogh. I dipinti di Turner erano dominati a tal punto dalla luce gialla che alcuni critici lo hanno chernirono, dicendo che doveva avere avuto un disturbo della vista.
Fiori, campi di grano, cappelli, stelle, cieli: il colore giallo è presente in quasi tutti i dipinti di Van Gogh, ed è certamente uno dei suoi colori distintivi insieme al blu.

Il BLU è il colore più universalmente amato, probabilmente perché è anche il colore del cielo e del mare che dominano sempre la nostra visione. E’ anche stato uno degli ultimi colori ad essere scoperto o almeno trasformato con successo in pigmento dall’uomo.
Il blu Egiziano fu il primo pigmento ad essere prodotto sinteticamente intorno al 2.200 a.C., usando calcare, sabbia e azzurrite o malachite che contenevano rame.
Il blu fu anche uno dei pigmenti più costosi da produrre. L'Oltremare, un ricco pigmento blu fatto con lapislazzuli e in uso dal 6 ° secolo, era quasi costoso quanto l'oro e bisognava essere ricchi per acquistarlo. Pertanto è stato utilizzato solo per le commissioni più importanti e per gli elementi di rilevanza nei dipinti come le vesti blu della Vergine Maria.
Negli anni '50, Yves Klein collaborò con un fornitore di vernici parigino per inventare una versione sintetica del blu oltremare, e questo colore chiamato International Klein Blue, divenne la firma dell'artista.
Nel 2009 invece, una nuova sfumatura di blu è stata accidentalmente scoperta all'Oregon State University. Denominato YInMn blu, per la sua composizione chimica di ittrio, indio e manganese, il nuovo blu è il primo ad essere stato scoperto da quando un chimico francese aveva creato il blu cobalto nel 1802.

I pigmenti puri, non derivanti dalla mescolanza con altri, sono limitati e ormai difficili da scoprire, ma gli scienziati sono sempre alla ricerca di modi per creare nuovi colori e non possiamo far altro che sperare che abbiano successo!

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